Weekend al cinema? "Hey Joe" e altri 2 titoli da non perdere | Amica (2025)

Nel New Jersey anni Settanta un ex soldato americano scopre che la ragazza che ha amato a Napoli, sul finire della Seconda guerra mondiale, è morta e gli ha dato un figlio. L’uomo si metterà sulle tracce del ragazzo… Questa la trama di Hey Joe di Claudio Giovannesi con James Franco, per noi il film da non perdere al cinema questo fine settimana.

Weekend al cinema? "Hey Joe" e altri 2 titoli da non perdere | Amica (1)

Recensiamo anche Piccole cose come queste di Tim Mielants con Cillian Murphy ed Emily Watson, ispirato alla vera storia degli istituti delle Magdalene Sisters irlandesi.

Infine, sempre al cinema: Leggere Lolita a Teheran di Eran Riklis con Golshifteh Farhani. Buone visioni! #HeyJoe #CosaVedereNelWeekend #SoloAlCinema #SoloInSala

Weekend al cinema? "Hey Joe" e altri 2 titoli da non perdere | Amica (2)

James Franco e Francesco Di Napoli in una scena di “Hey Joe” di Claudio Giovannesi (foto Vision Distribution). Per noi è il film da non perdere al cinema questo fine settimana. Sono in sala anche “Piccole cose come queste” con Cillian Murphy (distribuito da Teodora Film) e “Leggere Lolita a Teheran” con Golshifteh Farhani (Minerva Pictures)

Il film da non perdere in sala: “Hey Joe” di Claudio Giovannesi

Napoli, 1944. Sul finire della guerra Dean Barry (Gabriel Antunes), soldato della marina americana, si innamora della giovane Lucia (Giada Savi). Nel 1977 ritroviamo Dean (James Franco) nel New Jersey, dedito all’alcol, pieno di debiti, reduce da un recente divorzio dalla moglie statunitense. Da una lettera smarrita dalle Poste scopre che Lucia è morta una decina di anni prima e che ha avuto da lui un figlio, Enzo (Francesco Di Napoli).

Arrivato a Napoli Dean cercherà disperatamente il figlio mai conosciuto. In un locale notturno incontra la prostituta “Bambi” (Giulia Ercolini) che, dopo averlo derubato, aiuterà Dean nelle ricerche. L’uomo scopre che Enzo è dedito al piccolo spaccio per conto del “patrigno” e boss della camorra, Vittorio (Aniello Arena)…

Un racconto cinematografico di formazione (?), scelte sbagliate, fallimenti, destini che forse si riallacciano con la forza di un grande affetto.

Claudio Giovannesi (Fiore, La paranza dei bambini) firma un’opera notevole, essenziale e sentita. Uno strepitoso James Franco protagonista e un grande cast di comprimari (dal “figlio” Francesco Di Napoli al villain Aniello Arena). Un cinema potente che è pura narrazione del tentativo di riconciliazione. Ci perdiamo nei vicoli insieme al protagonista Dean (o “Joe”, perché gli americani per i napoletani del tempo erano tutti Joe).

Un film appassionante, “fuori sede” e “fuori schema”, imprevedibile quasi a ogni inquadratura.

Il titolo deriva dall’appellativo con cui le prostitute napoletane invitavano i soldati americani a entrare nelle loro case, chiamandoli appunto «Hey Joe!».

L’altro film in sala: “Piccole cose come queste” di Tim Mielants

Irlanda, Contea di Wexford, 1985. Bill Furlon (Cillian Murphy), capo carbonaio della zona, vive con la moglie e cinque figlie. Tra le clienti di Bill ci sono le suore di uno degli istituti cattolici Magdalene. Qui vengono “accolte” migliaia di ragazze madri. I figli verranno poi strappati alle madri e dati in adozione…

Da un romanzo di Claire Keegan (Piccole cose da nulla, ed. Einaudi), ispirato alla vera tragica storia degli istituti di suore che “generarono” 56mila “orfani”.

Un film coprodotto da Matt Damon e Ben Affleck, con una fotografia efficace e grandi attori protagonisti: Murphy e Emily Watson (nei panni della madre superiora).

Piccole cose come queste eccede però in “non detto” e dura troppo poco per lavorare semplicemente in sottrazioni, allusioni, silenzi. Il cartello-didascalia finale non basta a mettere a fuoco la drammatica verità storica…

Sullo stesso tema consigliamo di recuperare Magdalene di Peter Mullan (su Prime Video) e Philomena di Stephen Frears con Judi Dench (su Paramount+, Sky Cinema e NOW).

Da recuperare in sala: “Leggere Lolita a Teheran” di Eran Riklis

Teheran, 1979. La scrittrice e professoressa di letteratura inglese Azar Nafisi (Golshifteh Farhani) torna in Iran con il marito Bijan (Arash Marandi) dopo alcuni anni all’estero. Faticheranno a riconoscere l’Iran, dove la “rivoluzione islamica” sta cambiando radicalmente il paese. Vige una legislazione sempre più liberticida in particolare per i diritti delle donne costrette a indossare il hijab.

Azar dovrà anche seguire il programma approvato dallo stato ed evitare ogni scrittore ritenuto “scandaloso” (come Nabokov evocato dal titolo del film). La donna abbandonerà l’insegnamento, ma creerà un corso clandestino con alcune ex studentesse con le quali leggere e analizzare proprio i testi proibiti dal regime…

Dal romanzo autobiografico di Azar Nafisi, un’opera antipotere tragicamente attuale, vincitrice del Premio speciale della giuria e del Premio del pubblico alla Festa del Cinema di Roma. Cast straordinario in cui spicca Golshifteh Farhani nei panni della scrittrice Nafisi.

Molte delle protagoniste del film sono anche davvero impegnate nel movimento femminile e femminista Donne Vita Libertà per i diritti delle donne in Iran.

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